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Vorremmo parlarvi oggi di una sostanza, molto economica, totalmente atossica e priva di effetti collaterali, reperibile in ogni farmacia, centro commerciale o anche su Amazon, che si ritiene possa contrastare il cancro e prevenirlo: l’ascorbato di potassio.
Ve ne voglio parlare perchè il cancro è una delle principali cause di morte, e credo che ognuno di noi abbia avuto un amico, parente o conoscente che ne è stato affetto. Ho conosciuto questa sostanza per merito di un mio grande amico che studiò con me ragioneria, per poi cambiare studi e diventare infermiere.
La relazione tra l’ascorbato di potassio ed il cancro è una scoperta avvenuta per caso, come quasi sempre avviene nella fisica e nelle scienze: non sono gli eventi grandi o piccoli, siamo noi grandi se sappiamo meravigliarci anche delle piccole cose.
Come vennero scoperte le proprietà dell’ascorbato di potassio?
La scoperta avvenne veramente per puro caso a Firenze nel 1947. C’era allora a Firenze un uomo, orefice fiorentino, di nome Giovanni, che Valsé Pantellini, chimico e ricercatore scientifico, conosceva bene; questi si ammalò di un tumore allo stomaco. Visitato dal prof. Valdoni fu dichiarato inoperabile; non gli restavano che pochi mesi di vita. Il povero orefice soffriva pertanto di forti dolori allo stomaco, Valsé Pantellini gli consigliò delle limonate con del bicarbonato; e dopo un anno, preoccupato dello stato di salute di Giovanni, andò a trovarlo a casa, e lo trovò completamente ristabilito, anzi in perfetta forma. Sorpreso, gli chiese allora che cura avesse mai fatto e lui gli rispose che continuava a prendere solo le limonate con il bicarbonato, cosa che stava facendo proprio in quel momento. Valsé Pantellini guardò incuriosito il barattolo da cui Giovanni attingeva con un cucchiaino la piccola dose di bicarbonato; vide che quel barattolo aveva un aspetto insolito, lo girò per leggere l’etichetta e si accorse che era sì bicarbonato, ma di… potassio! Quell’uomo visse altri venti anni, poi morì d’infarto.
“Ebbi come una botta in testa” – raccontò un giorno Valsé Pantellini, vedendo il repentino prodigio verificatosi in Giovanni a causa di quell’errore. “Feci fare i controlli perché credevo che avessero sbagliato le radiografie, invece no, erano proprio le sue. Questo fatto mi fece riflettere molto e cominciai a ragionare sul fatto accaduto” scrive Valsé Pantellini. Fu allora che andò a riguardarsi i risultati di una vecchia ricerca fatta da Moraweck e Kishi nel 1932, i quali avevano messo in evidenza l’alta percentuale di potassio all’interno delle cellule sane, e la bassa percentuale di potassio nel tessuto neoplastico e nei tessuti non neoplastici dei portatori di tumori maligni.
Dobbiamo quindi questa importante scoperta al Dott. Gianfrancesco Valsè Pantellini. La ricerca è oggi portata avanti da una Fondazione che porta il suo nome.
In che modo l’ascorbato di potassio cura e previene il cancro?
Vediamo ora come agisce questa sostanza. Cercherò di essere il più semplice e meno tecnico possibile. Gli esperti e chi volesse saperne di più può consultare le specifiche nel sito internet della Fondazione Valsè Pantellini.
Nell’ipotesi iniziale del dottor Pantellini prima e della Fondazione adesso, la cancerogenesi verrebbe innescata a livello fisiologico dallo squilibrio fra sodio e potassio. «Quindi è comprensibile come un’azione diretta per ribilanciare questi elettroliti possa contrastare il processo degenerativo: la nuova immissione di potassio nella cellula cancerosa fa uscire il sodio, che si porta dietro il glucosio non metabolizzato» spiega il dott. Guido Paoli, fisico e responsabile scientifico della Fondazione. «Questo non significa necessariamente eliminare ogni fonte di glucosio, ma per chi si trova ad affrontare un problema oncologico è essenziale ridurre le fonti di zucchero, soprattutto raffinato».
Una delle contestazioni che viene mossa al metodo Pantellini riguarda il fatto che una stessa sostanza possa contrastare ogni tipo di tumore.
Secondo gli studi del dott. Pantellini e della Fondazione, pur essendo il cancro una malattia multifattoriale, il meccanismo di innesco è sempre lo stesso: i radicali liberi sono fonte di stress ossidativo, il quale danneggia le strutture della membrana cellulare, causando uno squilibrio elettrolitico fra sodio e potassio. Per questo è ragionevole l’ipotesi di lavoro, ammessa nella scienza, che una stessa molecola possa agire sulle varie forme di tumore, proprio in considerazione di questo unico meccanismo di innesco della patologia.
Dove acquistare l’ascorbato di potassio e come somministrarlo?
Ovviamente non si tratta di una sostanza miracolosa. Chi di noi è affetto da patologia oncologica deve abbinare questo trattamento alle terapie “tradizionali” ed è opportuno che venga fatta una valutazione da personale competente per suggerire le dosi più idonee caso per caso.
L’ascorbato di potassio è un sale derivato dalla vitamina C che risulta totalmente atossico e privo di effetti collaterali.
Il composto si ottiene estemporaneamente in soluzione acquosa con acido ascorbico (150 mg) e bicarbonato di potassio (300 mg di cui 117 mg di potassio) ed ha un pH che, nel giro di poco più di un minuto, tende alla neutralità. I componenti vanno sciolti in 20 cc di acqua (circa due dita) senza utilizzare il cucchiaino metallico (potenziale rischio di ossidazione dell’acido ascorbico).
Possiamo acquistare in farmacia o al supermercato sia l’acido ascorbico sia il bicarbonato di potassio. Io per comodità li acquisto in Amazon: acido ascorbico in bustine e bicarbonato di potassio.
Chi non dispone di una bilancia di precisione può acquistare queste comode bustine pre-dosate.
Più recenti studi della Fondazione hanno aggiunto al composto anche 3 mg di ribosio. L’impiego del ribosio a bassa concentrazione rispetto alla quantità di acido ascorbico è legato alla sua potenziale attività catalitica per velocizzare il processo di assorbimento di potassio nel citoplasma cellulare, anche perché non segue il destino della vitamina C (dopo pochissime ore dall’assunzione si trasforma in acido ossalico e se ne va dall’organismo per via renale) ma si “consuma” in modo diverso.
Gli interessati possono acquistare queste bustine del preparato, a cui è stato aggiunto il d-ribosio
L’assunzione preventiva del composto negli adulti, in linea generale, ne prevede la somministrazione di una dose al giorno, la mattina a digiuno (salvo diversa indicazione sulla base dei parametri ematochimici).
Personalmente assumo quotidianamente dall’anno 2017 una dose di ascorbato di potassio ogni mattina, possibilmente almeno 15 minuti prima di colazione.