Recensione alimentatore
da banco regolabile

In questa recensione ci siamo occupati di un alimentatore da banco regolabile. E’ un ottimo strumento che possiamo tenere nel nostro laboratorio domestico di fai da te, ma che possiamo anche portare con noi, per workshop e dimostrazioni. Ha infatti dimensioni contenute ed è leggero.

Se anche tu sei interessato ad un alimentatore da laboratorio regolabile, da 30V, 5 o 10A, Hanmatek potrebbe essere la soluzione che fa per te! Noi ne siamo rimasti pienamente soddisfatti. Puoi acquistare questo alimentatore da banco in Amazon cliccando su questo link (30V, 10A come il mio). Oppure 30V, 5A, più economico

In questa video recensione non mi sono limitato a descrivere caratteristiche e funzionamento dell’alimentatore da banco Hanmatek, ma lo ho anche sottoposto a diverse prove. Ne ho comprato uno  in Amazon, da 30V 10A. E’ disponibile una versione più economica da 30V 5A.

Ha dimensioni contenute, ed è adatto anche a chi, come me, utilizza il soggiorno come fosse un laboratorio. Io lo sto utilizzando anche come studio di registrazione e mi ritrovo con poco spazio e una moglie arrabbiata. Quindi va bene anche per chi, come me, non dispone di un laboratorio professionale!

Ma non perdiamoci in chiacchiere, vediamo il contenuto della confezione.

  • Troviamo ovviamente l’alimentatore da banco;
  • cavo di alimentazione;
  • cavi di uscita;
  • manuale di istruzioni con scritte microscopiche.
Come funziona un alimentatore da banco. Recensione alimentatore regolabile Amazon Hanmatek
Come funziona un alimentatore da banco. Recensione alimentatore regolabile Amazon Hanmatek

Vediamo nel dettaglio questo alimentatore da laboratorio. L’ingombro è davvero minimo, misura 15,5 x 8 x 25cm circa considerando anche le manopole. Il peso è di 1,55 kg. La verniciatura è a buccia d’arancia. Alla base sono montati 4 piedini di gomma che garantiscono una presa ottimale. Sul retro troviamo la presa d’aria per la ventola e la porta per l’alimentazione a 220V, possiamo quindi usare le prese di casa. Troviamo anche la sede per il fusibile, che possiamo estrarre e sostituire agevolmente. La spina di alimentazione è Schuko, il cavo di alimentazione è come quello dei computer. E’ dotato di un pulsante per l’accensione e lo spegnimento. Dispone di un ampio e luminoso display dove possiamo visualizzare i volt, ossia la tensione, in verde. Gli Ampere, ossia l’intensità della corrente, in rosso, i Watt, la potenza, in arancione. Con il potenziometro superiore regoliamo i volt, quello sotto serve per impostare la corrente. Entrambi vanno premuti per passare da una cifra all’altra. Si parte dai decimali e si arriva agli interi. Dopo che abbiamo premuto il potenziometro abbiamo circa 3 secondi di tempo per ruotarlo, altrimenti si disattiva. Possiamo quindi impostare le cifre una ad una, tuttavia è anche possibile regolare in continuo la tensione e la corrente. Per farlo trovo comodo posizionarmi sui decimi e ruotare quindi il potenziometro. Se interrompiamo la regolazione per tornare ai decimi dobbiamo premere di nuovo due volte il potenziometro. La corrente si regola nella stessa maniera.

Possiamo impostare i volt in una scala da 0 a 32 e gli ampere da 0 a 10. Ho trovato molto comodo il pulsante che consente di attivare l’uscita dell’alimentatore solo dopo averne regolati i parametri di funzionamento. Eroga corrente continua, detta anche DC, dall’inglese Direct Current. Troviamo infine le uscite, quella nera è la negativa, rossa la positiva. Possiamo infilare dei connettori a banana come quelli che troviamo nella confezione, che nell’altra estremità hanno clip a coccodrillo. In alternativa possiamo svitare le uscite, infilare un cavo nell’apposito foro e avvitare.

Regolazione tensione, corrente e potenza

Possiamo quindi regolare a nostro piacimento la tensione e la corrente, ma non possiamo impostare la potenza, ossia i Watt, la cifra arancione sul display. 

I watt si ottengono moltiplicando volt x ampere. Per chi di noi non è esperto faccio un esempio pratico. Prendiamo questa sirena di un impianto antifurto che ho recensito poco tempo fa. L’alimentatore dev’essere da 12 watt, mentre i volt possono essere compresi tra 9 e 28. Cominciamo dal dato noto, i volt, impostiamo 12, un numero a caso compreso tra 9 e 28. Come dicevo non possiamo impostare manualmente i watt, ma possiamo impostare gli ampere.

watt = volt x ampere

Quindi ampere, formula inversa, = watt/volt

Nel nostro caso la sirena richiede 12 watt, che diviso i 12 volt che abbiamo deciso di impostare fa 1, impostiamo quindi 1 ampere. 

Troviamo online anche dei calcolatori automatici.

Test alimentatore da banco Hanmatek

Bene, siamo pronti per provare il nostro alimentatore e per sottoporlo a qualche semplice test!

Come prima cosa misuriamo la tensione con un multimetro digitale. Proviamo a regolarla: i valori sono uguali o si discostano di poco. Quindi prova superata!

Questa è una lampadina alogena da 12V, 50W. Impostiamo una tensione di 12V, una corrente di 4 ampere e proviamo ad alimentarla. Misuriamo ancora la tensione: il valore del mio multimetro si discosta un po’ da quello rilevato dall’alimentatore. 

Mettiamo ora in serie il multimetro e proviamo a misurare la corrente. Il multimetro segna 4A, l’alimentatore segna 4A. Ottimo!

Proviamo a spegnere l’alimentatore per verificare se è in grado di mantenere in memoria gli ultimi valori impostati: lo riaccendiamo e possiamo constatare che i valori sono rimasti invariati, quindi li ha tenuti in memoria.

Questo è un diodo led. Chi ne ha già visto uno sa che necessita di una resistenza, altrimenti si brucia! Proviamo ad alimentarlo senza resistenza; impostiamo 20 milliampere. Partiamo da 1 volt e arriviamo fino a 30 volt. Si accende senza problemi, e cosa più importante, non si brucia. Diciamo in parole semplici che l’alimentatore ha svolto efficacemente il ruolo della resistenza. Quindi anche questo test è superato!

Ho collegato all’alimentatore un carico importante: 2 lampadine alogene da 12 volt, 50 watt ciascuna. Nell’alimentatore ho impostato 12 volt, 8,3 ampere, essendo 100 la potenza in watt, ossia 50 watt di ciascuna lampadina, moltiplicati per due. Vediamo per quanto tempo devono rimanere accese le lampadine prima che entri in funzione la ventola interna all’alimentatore. Ecco che si è attivata la ventola, ci sono voluti 4 minuti e 10 secondi. La ventola è poi rimasta accesa 1 minuto e 30 secondi. Meno tempo rimane accesa più la dissipazione del calore è efficace

Misuriamo il rumore. Con la ventola spenta è nullo, l’apparecchio è molto silenzioso. Con la ventola in funzione è di circa 40 dB, più che accettabile.

Proviamo a far toccare le clip a coccodrillo: l’alimentatore è protetto dal cortocircuito. L’alimentatore dispone anche di una protezione da inversione di polarità. Consiste in un diodo messo al contrario nell’uscita. Se colleghiamo ad esempio una batteria non rispettando la polarità il diodo si rovina, e andiamo incontro a due possibili conseguenze. L’alimentatore non ha più un diodo funzionante e non è più protetto nel caso di inversione di polarità, oppure l’alimentatore va in cortocircuito ed eroga 10A e tensione a zero. Quindi facciamo sempre molta attenzione a rispettare la polarità quando colleghiamo una batteria!!

Conclusioni

In conclusione ho molto apprezzato questo alimentatore da banco. Ha dimensioni e peso contenuti, è quindi adatto anche a chi non dispone di un laboratorio o lo deve utilizzare in sedi diverse. Ha un ampio display digitale. Ho trovato molto comodo il pulsante che consente di attivare e disattivare l’uscita dell’alimentatore. Il fusibile può essere estratto e sostituito agevolmente. I semplici test a cui l’ho sottoposto hanno confermato che è un valido strumento per un uso hobbistico